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I Promessi Sposi

una rilettura

A oltre trent'anni di distanza rileggo i Promessi Sposi, in edizione Mondadori (ahime`), con le illustrazioni originali del Gonin e senza note a pie` pagina: mi metto cioe` nel ruolo di lettore a non in quello di studente o studioso.

E devo dire che il distacco dalla lettura forzata del liceo, e la distanza da alcune tematiche piu' fastiodiose dell'opera (quali la catechesi e il messaggio cristiano), mi hanno reso la lettura piuttosto piacevole.

Alcune le caratteristiche che risaltano in particolare, a mio giudizio:

  • L'opera come romanzo storico: la descrizione degli effetti devastanti della peste del 1630 su Milano, che dimezzo` la popolazione in un anno in molte citta` d'Italia e del resto d'Europa, occupa nei Promessi Sposi un aspetto centrale. Non solo perche` ha un ruolo funzionale a risolvere la trama della storia, ma soprattutto perche` tocca il culmine delle qualita` espressive del Manzoni. In particolare la sua intelligenza di scrittore nel rappresentare la psicologia delle genti in contrasto con i disperati e spesso inutili tentativi di contenere il contagio da parte delle autorita predisposte; lo scontro tra la superstizione dei molti e la razionalita` dei pochi.  Altri espisodi sono la carestia e l'assalto ai forni di Milano, la terrificante discesa dei lanzichenecchi che lasciano terra bruciata al loro passaggio e alcune figure storiche come il cardinale Borromeo, la cui vera persona si intreccia con la trama della storia.
  • Romanzo di genti e di popoli: Manzoni dipinge benissimo la psicologia e la vera e propria dinamica della moltitudine. Nell' assalto ai forni l'autore rende in modo maestrale il moto caotico della folla, turbolento ma allo stesso tempo dotato di inteligenza propria. Grandiosa la descrizione del tentativo di linciaggio del vicario cittadino e il passaggio della carrozza del governatore Ferrer (con il celebre adelante, Pedro, si puedes...adelante, presto, con juicio) che accorre per metterlo in salvo. Si riesce benissimo a visualizzare la calca e la pressione collettiva di queste molecole umane.
  • Lo spessore psicologico dei personaggi: non e` un caso che cosi` tanti personaggi della storia vivano tuttora nell' assimilato colletivo italiano, ma e` conseguenza del loro spessore tridimensionale. Giusto per citarne alcuni: Don Abbondio, l'infingardo curato mezza calzetta; Perpetua,  la pettegola domestica praticona; don Rodrigo, prepotente e arrogante; il conte zio, intrallazzatore e potente; padre Cristoforo, caritatevole e carismatico; l' Innominato, eroe dai grandi chiaro-scuri e figura quasi pasoliniana; la monaca di Monza, perversa ed infelice; e Renzo Tramaglino, fondamentalmente un sempliciotto che si caccia sempre nei guai e che spesso agisce prima di pensare ma che sembra avere imparato nel finale.
  • Il messaggio cristiano e` forse l'aspetto piu' difficile da digerire per il lettore umanista e agnostico, ma e` pur sempre una aspetto chiave dell'opera. Il cristianesimo manzoniano e` quello caritatevole e non dogmatico dei peccatori convertiti, come padre Cristoforo e in chiave ancora piu' drammatica dell' Innominato. Il ruolo misterioso e magico della Provvidenza, che dipana le trame e consola e` alquanto simile al ruolo degli dei greci in Omero, e il finale dell'opera sintetizza questo in : "...i guai vengono bensi spesso, perche` ci si e` dato cagione; ma che la condotta piu' cauta e piu' innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia di Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore".
  • L' aspetto poetico: I Promessi Sposi contiene alcuni passaggi lirici di grande bellezza come il famoso "Addio monti, sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi é cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto dé suoi più familiari; torrenti, dé quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendio, come branchi di pecore pascenti; addio!". Inoltre alcune descrizioni del paesaggio in relazione allo stato d'animo dei personaggi sono molto belle, come quando Renzo, ritrovata Lucia nel Lazzareto di Milano sopravvissuta alla peste, ritorna verso il lago di Como camminando tutta la notte sotto una pioggia scrosciante, pioggia purificatrice perche` pone fine al contagio.
  • Il linguaggio: l'italiano dei promessi e` un Italiano moderno e molto vicino al presente, con molte espressioni e citazioni dell' opera che trovano spazio nel parlato moderno.

Consiglio dunque la rilettura dei Promessi sposi, pur accettando alcuni aspetti non in sintonia con il pensiero moderno, ma apprezzando i tanti aspetti geniali di quest' opera.

 

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Stabat Mater

Invito di Francesco

Ecco imperdibile concerto, vi aspetto numerosi e compatti come precedenti
volte.

Francesco Cortellazzo

 

L’Associazione Culturale “I Musici di Santa Cecilia” è lieta di invitare
la S.V. al concerto in occasione della 16^ edizione della Stagione Ceciliana


Stabat Mater di G. Rossini

Domenica 22 Novembre ore 21.00 – Basilica di San Zeno

Coro e Orchestra de I Musici di Santa Cecilia
Solisti: Emma Martellini, Tiziana Fabietti, Massimo Cagin, Nico Mamone
Direttore M. Dorino Signorini

Ingresso libero

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