<< CRONACHE ROMANE - n2 | Home | OGGI 17-II-1600, GIORDANO BRUNO AL ROGO >>

CRONACHE ROMANE - n3

La pietà del Michelangelo, ossia le sfide alla logica

CRONACHE ROMANE - n3

La pietà del Michelangelo, ossia le sfide alla logica

Nel quarto d'ora in cui sono rimasto incantato ad osservare la pietà di Michelangelo, mi sono reso conto che l'artista ha realizzato una serie di giochi creativi e di effetto per nulla banali.

1) Il viso della donna; i tratti del viso sono quantomai giovanili, diciamo che io li attribuirei ad una ragazza di età compresa tra i 20 ed i 25 anni. E questo è già una bella sfida alla logica: poteva Maria avere tale età quando il figlio è morto? Ovviamente no; ammettiamo anche che Maria sia diventata madre ad una età quantomai puberale, ad esempio 12 anni - se a tale età sommiamo i celebri 33 anni di Gesù, per note regole aritmetiche si ottiene 45. Insomma, dare a Maria un viso così giovanile è una prima invenzione enorme - una dichiarata e consapevole 'distrazione' dalla razionalità, un manifesto di estrema libertà creativa e di infrazione delle regole del verosimile.

2)Maria e Cristo: chi dei due è l'uomo e chi la donna?
La domanda pare assurda, ma di fatto non lo è. Infatti, osserviamo la figura di Maria senza lasciarci influenzare da ciò che conosciamo: il genere di appartenenza ed il viso - ossia, analizziamo il corpo simulando che sia acefalo. Bene, ora compiamo un facile esercizio mentale: proviamo a 'distendere' su un unico piano la figura - quello che ottieniamo è un corpo di lunghezza decisamente superiore a quella del Cristo. Quindi, se Maria e Gesù fossero in piedi l'una accanto all'altro, vedremmo Maria essere più alta del figlio. Touchè! 
Secondo elemento, la postura: la figura è seduta, le gambe divaricate con la gamba destra rialzata, dato che il suo piede destro poggia su un ceppo - insomma, il corpo assume da seduto una classica postura maschile, che sfido chiunque a ritrovare nelle donne eterosessuali. 
Terzo elemento: analizziamo le spalle - non hanno nulla di femmineo, basta confrontarle con quelle della statuaria classica greca o romana. Sono larghe e tozze, non sono né aggraziate né il mantello fa immaginare linee tornite, oggigiorno diremmo che sono spalle da nuotatore.
Quarto elemento: il Cristo morto. Le gambe esili, la posa abbandonata, le spalle strette...
Conclusione: Maria per struttura fisica e per postura sembra un facchino o uno scaricatore di porto, sorregge un cadavere senza sforzo anche perché Cristo pare senza peso, magro ed esile, e la sua posa languida è accostabile a certe statue di donne giovani del Canova... Michelangelo ha dato un corpo ed atti da uomo a Maria, ed un corpo ed una posizione da donna a Gesù.

Tags :


Avatar: Raniero Carota

Re: CRONACHE ROMANE - n3

 Volevo dire:

a Verona è già legalizzata la cannabis?


Add a comment Send a TrackBack