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VERSO L'ELLADE parte 2

Giorgio

VERSO L'ELLADE parte 2 - l'Albania

Poche note sull'Albania:

1) la popolazione: non è slava, la base sarebbero gli antichi Illiri, di carattere è socievole, disponibile, pronta al dialogo, e... stravede per gli Italiani. Avevamo trascorso la notte in una località turistica a sud di Durazzo - un caldo cane e una umidità gocciolante; la mattina avevamo tutti un fottuto bisogno di fare un bagno in mare e darci una lavata con acqua dolce. Il mare, ahimé, era una vera merda - Giulia si inoltra in un bel albergo e mi chiama - il proprietario e gestore è un albanese che ci dice: "La doccia è riservata agli ospiti, ma voi siete italiani, tutta la mia fortuna l'ho fatta in Italia: vuoi che non faccia fare la doccia agli italiani ?" Gli chiediamo quanto vuole, ci sorride e replica che non vuole niente. Per ricompensarlo abbiamo preso un caffè nel giardino dell'albergo, un posto quantomai piacevole - beh, un caffè migliore di tanti caffè anonimi che bevo nel mio paese.

2) Il parco macchine: metà sono o Mercedes nuove o Suv di alta gamma.

3) Come guidano in Albania: a mio parere, ogni strada albanese contiene 3 corsie di sorpasso. Eravamo in coda, una lunga coda durata 1 ora e mezza, all'ingresso di una città. Ogni tanto, (prima corsia di sorpasso) qualcuno si stufava e ci superava SULLA DESTRA, ossia tra noi ed il fossato. Oppure (2^corsia di sorpasso) ci superava sull'ALTRA CORSIA, in contromano, fermandosi ad 1 cm dal veicolo preveniente in senso contrario. Infine (3^ corsia di sorpasso), altri superavano al dilà della carreggiata di senso contrario, ponendosi tra i veicoli (che venivano in senso opposto) ed il FOSSO all'estrema sinistra. Una volta, in un tratto autostradale: noi sulla corsia di destra, incrociamo sulla corsia di sorpasso un carretto pieno di balle di fieno trainato da un cavallo - che c'è di strano? Che marciava in contromano !

4) l'economia albanese; pare che la corruzione dilaghi, e la produzione di marjuana pure. Ovviamente, il c.d. sommerso impera.

5) le tipiche contraddizioni; come ogni paese che si affaccia alla modernità dopo un medioevo durato fino a 10 anni fa, si sovrappongono gli elementi tradizionali a quelli globali. Quindi, wi-fi in ogni dove e strade talora ottocentesche, auto di lusso e carretti, edilizia nuova e casuale, abnorme sfruttamento del suolo... Un luogo ove i termini mediani sono esclusi, o è tutto nuovo e spesso banale o tutto decadente e vecchio. Ah, dimenticavo: mai visti così tanti benzinai! Dato che uno stipendio medio si aggira sui 200-300euro al mese ed il diesel costa 1.3-1.4, c'è d chiedersi come molti possano permettersi di girare in auto - infatti, le auto piccole o di media cilindrata sono colme di persone, raramente sono meno di 4.

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VERSO L'ELLADE parte 1

Giorgio

VERSO L'ELLADE parte1 - i paesi slavi, le frontiere

Qst agosto, insieme a mia moglie Giulia, alla Ica ed a suo marito Giorgio, siamo andati in Ellade col loro camper, via terra. Da Verona all'Ellade, in 5 giorni. Abbiamo attraversato Slovenia, Croazia, 7km di Bosnia, poi ancora Croazia (l'antica Ragusa veneziana), Montenegro, Albania e poi finalmente... l'Ellade.

Gli slavi: in generale sempre immusoniti, mai cordiali, con visi che paiono dei barbari, mai un sorriso. La Bosnia: 7 km di costa ed una sola cittadina rivierasca, Neum, di fronte alla quale giace un'isola croata dove sventolano bandiere croate bene esposte, come a dire: "bosniaci, siete circondati". Il Montenegro: scopriamo con sorpresa che ha come valuta nazionale l'euro - vive di turismo russo, spesso si trovano cartelli scritti anche solo in cirillico.

Non ero abituato a valicare confini nazionali marcati da frontiere con controlli di una parte, code, colonne, altri controlli dell'altra parte, ore che se ne vanno per nulla. Un giorno abbiamo impiegato 12 ore a compiere 200 km, quasi tutto il tempo speso in colonna nelle varie frontiere. Non ero abituato perché appartengo ad una Unione Europea che ha rimosso, per i suoi cittadini, questa fonte di spreco.

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Rodriguez

Searching for Sugar Man

Se dovete scegliere un solo film quest' anno da guardare al cinema o da noleggiare in dvd, Searching for Sugar Man e` il film da vedere. Una storia incredibile e incredibilmente vera. Un film documentario capolovoro e acclamato (versione italiana). Ma soprattutto la scoperta di un genio sconosciuto, una vera gemma del calibro di Bob Dylan, e dei suoi due bellissimi albums: Sixto Rodriguez in Cold Fact (1970) e Coming from Reality (1971).

Citando l'introduzione al libro della Feltrinelli Editore:

"Detroit, Michigan, 1970: Cold Fact, l’album d’esordio di Sixto Díaz Rodríguez, sembra annunciare l’apparizione di una nuova, grande rockstar. Ed è andata proprio così, ma in Sudafrica, quasi mezzo secolo dopo. Figlio di immigrati messicani, Sixto Rodríguez viene scoperto in uno sperduto locale di Detroit, con i classici arnesi del folksinger: chitarra, armonica e canzoni di protesta. In mancanza di Dylan, è un attimo firmare un contratto, ma i sogni di gloria svaniscono in fretta e nel giro di pochi anni Rodríguez scompare e si ricicla come muratore. Cold Fact trova però la strada del Sudafrica e nelle ballate di Rodríguez si riconoscono i giovani ribelli sudafricani negli anni dell’apartheid, spingendolo a diventare “più grande dei Rolling Stones”. Una di quelle storie di cui abbiamo bisogno per vivere: Sugar Man racconta l’imprevedibile successo dell’unico cantautore diventato una rockstar senza saperlo. Il libro L’uomo che visse due volte, a cura di Marco Denti, pp. 80 L’incredibile odissea umana e artistica di Sixto Díaz Rodríguez è un’esperienza esemplare dei meccanismi che regolano l’ascesa e la caduta di una rockstar. A partire dal suo esordio, quando venne confuso nell’abbaglio del “nuovo Dylan”, scomoda etichetta che condivise con dozzine di songwriter americani. Tutti destinati a restare piccoli, misconosciuti eroi del rock’n’roll, con l’eccezione di Bruce Springsteen, l’unico riuscito ad affrancarsi da quel fantasma. Le loro storie s’intrecciano con quella di Sugar Man in un’epopea di successi e fallimenti, ambizioni e miraggi, sempre sull’orlo dell’oblio, la condanna peggiore per una rockstar."

E` soprattutto una storia di onesta` intellettuale ed integrita`, di una bellissima persona con una forza morale di acciaio. Ho rivisto il film in dvd due volte consecutive, sempre trattenendo a fatica le emozioni, e ho subito comprato e scaricato la sua bellissima musica.

Per un approfondimento ed epilogo sul presenste del grande Rodriguez (ora settantenne) rimando a questo articolo sul Daily Telegraph.

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