Il referendum per l'indipendenza della Scozia
Seconda parte
Nella prima parte di questa serie ho presentato i fronti opposti dell' agone refendario: da un lato il campo del No, meglio insieme, supportato da tutto l'establishment britannico; Dall'altro il Si all'indipendenza, guidato dallo Spartaco Alex Salmond, leader del SNP.
Non c'e` dunque da stupirsi se i primi sondaggi, circolati mesi fa`, davano il No in netto vantaggio. Le incertezze e le paure nel lasciare un' economia di sucesso per una nuova entita`, con una valuta tutta da definirsi, sono comprensibili. L' economia scozzese e` basata su alcuni pilastri:
- Il petrolio nel mare del Nord,
- I cantieri navali, soprattutto nell' area di Glasgow
- L' industria militare: gran parte del nucleare britannico (progetto Trident)
- L' industria finanziara, basata ad Edinburgo, specializzata soprattutto nelle compagnie di assicurazione (come Standard Life) e grandi banche (Bank of Scotland/ Halifax e Royal Bank of Scotland)
Una Scozia indipendente manterrebbe le sorgenti petrolifere, ma vedrebbe l'industria militare smantellata (nel manifesto del SNP) e l'industria finanziaria probabilmente si trasferirebbe in parte a Sud, nella City di Londra.
Il fronte del No ha sfruttato ampiamente queste paure, con piu' o meno velate minaccie. Per esempio Mark Carney, governatore della Bank of England (tra l'altro e` un canadese), ha piu volte ammonito che la Scozia dopo la separazione non potra` fare unione monetaria con la sterlina inglese. La City di Londra ha ammonito l'industria scozzese che l' indipendenza portera` ad una profonda recessione. I tre leader di Westminster, David Cameron (Tory), Nick Clegg (Lib-Dem), Ed Milliband (Labour) sono apparsi piu' volte in TV con messaggi spesso populisti e leggermenti minatori. In sostanza gran parte del messagio dal campo del No e` un messagio al negativo e basato fondamentalmente su minaccie.
Tuttavia nelle ultime settimane c'e` stata un' inversione di tendenza nei sondaggi, un' onda lunga, che ha portato Si e No allo stesso livello. Qualche sondaggio parla anche di sorpasso! Cio' e` avvenuto dopo un paio di duelli televisivi fra i leaders dei due campi, che hanno visto Alex Salmond come vincitore. Del resto il messaggio del Si ha un maggiore momento emotivo di quello del No.
A questo punto i tre magi di Westminster sono andati in panico e vengono offerte alla Scozia condizioni super-vantaggiose (devoluzione fiscale e quant' altro) pur di votare No (timeo danaos et dona ferentes). In particolare, I Labour sono in grande affanno: senza i voti scozzesi (di sinistra) non tornerebbero al potere per decenni.
Inoltre un Si scozzese porterebbe quasi automaticamente all'uscita di GB dall' Europa, visto che gli scozzesi sono fondamentalmente filo-europei, e l'anno porossimo i Tory promettono un referendum per l'uscita dall' Europa comunitaria (brexit).
Nella prossima puntata, vi articolo perche` io favorisco l' indipendenza scozzese.